lunedì 26 luglio 2010

Un raro incontro

Prendi il tuo nome,
e come ti risposero,
al primo strillo, il suono
in cui madre e padre ti avvolsero
appena fuori dal silenzio
e ai risvegli soffiavano
nelle tue facce curiose.
Sei tu nei pensieri
di chi non ti ricorda faccia e voce.
Prendi il tuo nome e scrivilo
come chi ha fame pone piano il pane.
E spezzalo,
gustane il molle e il duro e
gridalo e sgridalo e frugalo e rimbalzalo
come palla sul muro, come
sull'acqua pietra piatta. Con il nome
fatti poesia, corpo che suoni.

Da E.Zamponi e R.Rubini, Calicanto, Torino, Einaudi, 1988







Questa poesia mi fu inviata, tanti anni fa, da "un'amica" conosciuta in un viaggio in autobus. Un viaggio così breve, eppure, attraversammo profondità che raramente si riescono a condividere, perfino in tempi lunghissimi.
La nostra affinità era tale, che questa poesia mi toccò profondamente.

4 commenti:

  1. Ciao Rosalba, la poesia è bellissima!!!
    a volte la vita ci stupisce con cose inaspettate e con incontri inaspettati!!!
    Per patercipare al give away, vieni sul mio blog, cerca il post con la foto della teira con le rose e lascia un commento, entro mezzanotte!!!
    baci annamaria

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  2. che belle parole...
    e che bel blog,com'è che non ti ho trovata prima???
    va bè non fa nulla corro tra i sostenitori.
    un abbraccio.
    bimbaiaia.

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  3. Piacere di conoscerti, grazie della tua visita, mi fa sempre molto piacere conoscere nuove persone.
    Hai proprio ragione questa poesia racchiude qualcosa di veramente speciale.
    Saluti Nadia

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  4. Ciao Rosalba,
    grazie per esserti iscritta al mio giveaway.
    In bocca al lupo
    Angela

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